Garum o salsa di Apicio è stato l’ingrediente principe della cucina antica, anche i greci lo usarono abbondantemente fin dal secolo V a.C.
Questa salsa veniva utilizzata su tantissimi piatti anche al posto del sale. Si otteneva dalla fermentazione di pesci minuti (alici, sardine e aringhe) non eviscerati a cui si aggiungevano pesci più grossi come sgombri o ricciole, completando il tutto con l’aggiunta di erbe aromatiche, sale e mosto.
Apicio la usava come sostituto del sale ma anche come ingrediente per cuocere funghi, tartufi, uova e con animali quali ghiri, fenicotteri e pavoni.
Il Garum però non era solo un alimento ma anche un medicamento efficace per calmare l’ulcera e per guarire le bruciature (Plinio) o come depurativo e disintossicante per curare l’otite, l’angina, la cataratta e le emorroidi e per i più generici dolori articolari.
La nostra salsa vuole rappresentare una evoluzione del Garum di Apicio essendo una fusione fra il Garum (parte liquida della preparazione) e l’Allec (parte solida), questa scelta, che si discosta dall’originale, è stata attuata per avvicinare il sapore al palato moderno sicuramente molto più delicato di quello antico.
Composta da: pasta di acciughe, salvia, timo, origano, vincotto, finocchietto selvatico.
Consigli per l’uso: per fare crostini con piccoli pezzi di pane non necessariamente tostati, per condire pasta, farro, riso, cous cous e similari, da sola o con altri ingredienti a piacere, sui bolliti di carne, con le uova lesse, sul lampredotto, per accompagnare formaggi di tutti i tipi dal più fresco al più stagionato, con le verdure alla grigia o per impreziosire una insalata, sulla pizza.
Gli antichi romani usavano tantissimo le salse, su tutte le pietanze di ogni tipo. I nostri suggerimenti sono solo alcuni degli abbinamenti da utilizzare, ci piace pensare che ognuno ne troverà tanti altri.